martedì 29 aprile 2014

PRIMI SVILUPPI DELLA NUOVA PARROCCHIA ORTODOSSA PRESSO L'UNIVERSITA' DI ARCAVACATA.- QUELLO CHE VEDETE NELLE IMMAGINI E' CIO CHE ABBIAMO REALIZZATO NELLA GIORNATA DI OGGI.
Ecco la bella ikonostasi che adornerà la nostra Chiesa Ortodossa presso l'Università di Arcavacata. Tutto merito dell'impegno e della perseveranza della nostra consorella Irina e dei suoi splendidi genitori, ai quali non è mancata la solidarietà di tutti noi fedeli nel sostenere questo progetto, fortemente voluto da tutti, e sicuramente alla luce degli sviluppi visibili, non mancherà la collaborazione e l'impegno per il completamento , che sarà altrettanto oneroso. Grazie a Dio e con il Suo aiuto ce la faremo!

Un magnifico lavoro frutto di una progettazione accurata, che ci ha consentito la realizzazione  in un unica giornata.

Con l'aiuto poderoso di mio figlio Luigi, tutto è stato più semplice, e la semplicità del progetto ha fatto si che il montaggio avvenisse in maniera millimetrica.

Polvere ne abbiamo mangiato, ma ne è valsa la pena!

Visita a sorpresa della nostra confedele Inca

Inca è rimasta letteralmente sbalordita...
Il bello, però, è ancora da venire!
Ora occorrono fondi e materiali per il completamento

E questa,è la copia del progetto che ho studiato lungamente, con tutte le quote per la realizzazione. Per i colori mi atterrò strettamente a quelli che ho avuto modo di vedere nelle chiese di Kiev-Dybho-Luzk e altre città Ucraine. Che sono molto belle e ricche di oro e colori chiari.

martedì 22 aprile 2014

LA TEOLOGIA

PostHeaderIcon TEOLOGIA - SCIENZA E SENTIMENTO

Teologia letteralmente significa “ragionamento su (di) Dio”. In antichità fu lo studio e l'istruzione sulla conoscenza degli dèi.
Con l'avvento del cristianesimo le materie teologiche presero ad essere valutate come dottrine dell'essenza di Dio e delle cose ad esso inerenti.
Il termine si ritrova per la prima volta nelle opere del filosofo Aristotele, nel significato di analisi metafisica dell'essere umano dal punto di vista della “causa prima". Poi entrò progressivamente nel linguaggio cristiano e fu usato dai padri della chiesa come Giustino, Origene e Clemente Alessandrino.
Nel filosofo Dionigi Areopagita la teologia possedette il significato di “conoscenza vera di Iddio” attinta attraverso la fede e l'esperienza mistica.
Nelle teologia scolastica il termine assunse un significato più tecnico, quello di scienza delle verità rivelate, tuttavia non disgiunto da quello di riflessione sistematica o critica sulle dottrine religiose. Entrambi le accezioni restano ancora nell'uso corrente, tanto che si parla di teologia anche dove non esiste l'utilizzazione di particolari strumenti intellettuali o scientifici per le varie disamine filosofiche.
La tensione tra ragione e fede è stata sempre presente nel campo teologico: se infatti la fede esige dalla ragione una totale obbedienza, l'atteggiamento dei teologi variò dal rifiuto più radicale alla assunzione più rigorosa dell'impegno razionale.
Dopo l'epoca della filosofia scolastica, le vicende concernenti la storia della Chiesa (per esempio, la riforma protestante) e la storia della cultura in genere, hanno condotto la materia teologica ad essere suddivisa in differenti discipline, accomunate dalla rivelazione ma distinte nel metodo d'indagine.
Pertanto, in capo teologico si distingue un ramo storico e pratico (esegesi, teologia biblica e patrologia, ecc…) da un ramo riflessivo e conforme a vari sistemi di valutazione (teologia dogmatica, teologia morale, teologia mistica, ecc…).
Attualmente in materia teologica assumono sempre maggiore importanza l'indagine storica e le connessioni con discipline estranee alle nozioni tradizionali di teologia (sociologia, psicologia e, soprattutto, le analisi comparate tra varie religioni).
Superata la rigida normativa della preminenza di un corpus teologico sugli altri (cfr. deliberazione del Concilio Vaticano II della Chiesa cattolica), ora è ampliamente riconosciuta l'esistenza di una pluralità di teologie.
Si riconosce altresì l'esistenza di elaborazioni teologiche operanti fino all'inizio della storia del cristianesimo, e perfino culturalmente attive indipendentemente dallo stesso cristianesimo.
Per esempio la teologia vetero testamentaria, se da una parte confluisce nella primitiva teologia cristiana, d'altra parte non cessa di vivere autonomamente nell'ebraismo sotto forma di indagine esegetica che di teologia speculativa. Va anche ricordato come la cultura vetero testamentaria abbia sfociato anche nel corpus degli insegnamenti dell'islam (cfr. i filosofi arabi Avicenna, Averroè ed Algazali) attraverso le tradizioni giudaiche e proto cristiane.

PostHeaderIcon La teologia neotestamentaria

Nelle comunità cristiane primitive occorre riconoscere l'esigenza di aver dovuto esaltare la figura di Gesù Cristo, la sua opera e le sue parole. Accanto a questo, l'esigenza di illuminare la realtà stessa della Chiesa alla luce di una riflessione teologica fondata prevalentemente sull'Antico Testamento che non rifuggì dagli apporti della cultura religiosa del mondo ellenistico. Peraltro, negli stessi evangeli sinottici affiorarono alcune problematiche teologiche concernenti la persona di Cristo, i rapporti tra cristiani ed ebrei, l'evangelizzazione dei “pagani”, l'atteggiamento verso l'autorità romana, il culto e la “perusia”, ovvero la seconda venuta in terra di Cristo.
Nel quarto evangelo, quello di Giovanni, spiccava la meditazione sul mondo, ovvero sulla creazione sottoposta al peccato e avvolta nelle tenebre, in cui irrompeva la luce della rivelazione divina mediante l'incarnazione del Verbo. Negli Atti degli Apostoli c'era la storia della comunità cristiana primitiva guidata dallo Spirito Santo in tutti i momenti, movimenti religiosi e persone, soprattutto, l'Epistolario di san Paolo era ricco di elementi teologici.
Tra questi, la centralità della riflessione religiosa sulla condizione umana segnata dall'equivalenza tra la legge, il peccato e la morte, nonché sulla fede ottimista nel Cristo che avrebbe apportato salvezza.
Un altro elemento essenziale della teologia di san Paolo fu la concezione della Chiesa come un organismo di tutti i credenti, della quale Gesù Cristo sarebbe stato il capo.
Nei secoli successivi, durante l'epoca dei “padri della Chiesa” (patristica), la teologia cristiana presentò una fase apologetica contro gli ebrei, contro i pagani e in special modo contro lo gnosticismo che cercava la risoluzione del cristianesimo in una visione mitologica e dualistica (cfr. Tertulliano, Ireneo da Lione e Clemente d'Alessandria). Accanto a questo elemento polemico emerse tuttavia, specialmente nell'opera filosofica di Origene, in primo tentativo di sistemazione di opere teologiche nelle quali la conoscenza biblica si univa alla utilizzazione di vari elementi della filosofia neoplatonica. Il tentativo della teologia di Origene fu accompagnato e seguito da tensioni dottrinarie con le autorità ecclesiastiche del tempo. Nella lotta contro l'arianesimo, contro il nestorianesimo ed il monofisismo, la teologia cristiana ortodossa ricevette la definitiva e classica sistemazione, alla quale fu connessa anche un'antropologia religiosa di netto stampo teologico.
A questo proposito in Oriente, con i padri ecclesiastici Atanasio, Gregorio Nazianzieno e Basilio, i temi teologici, la teologia insistettero sulla salvezza dell'uomo come una sua divinizzazione grazie l'incarnazione del Verbo.
Questo modo di pensare continuò ad essere presente nella teologia bizantina e nelle tradizioni religiose greco-slavo-ortodosse, anche a motivo della concezione del culto come mistica trasfigurazione dell'uomo e dell'universo. In Occidente, invece, con santo Agitino e con la lotta contro il pelagianesimo, si concepì una dimensione più personalistica della salvezza. Essa sarebbe il risultato di un dialogo continuo tra l'uomo peccatore ed Iddio, che con lui si riconcilierebbe. Inoltre la teologia che si sviluppò negli ambienti monastici fu caratterizzata dalla meditazione e dall'interpretazione delle Sacre Scritture secondo la linea dei commentari patristici.
Fu fatto molto uso delle allegorie: parole, fatti e figure dell'Antico e del Nuovo Testamento assunsero un valore eminentemente simbolico. Ciò consentì di collegare variamente e, in un certo senso, di attualizzare i diversi momenti della storia sacra.

PostHeaderIcon La teologia dell’età moderna e contemporanea

Nel secolo XIV, il filosofo inglese Guglielmo Occam produsse una vasta critica alla teologia scolastica, critica fondata sui principi del ragionamento logico.
La teologia occamiana influenzò successivamente il pensiero di Martin Lutero e tutta la teologia protestante.
Lutero affermò il ruolo esclusivo della Sacra Scrittura e della grazia nell'ambito teologico (“sola scriptura”, sola gratia”), sottolineando la separazione dell'uomo da Dio superabile, secondo Lutero, attraverso la fede nella croce di Cristo (“theologia crucis”).
A questa teologia “riformata” si contrappose da parte della Chiesa di Roma la teologia cosiddetta “controversistica” del cardinale Rodolfo Bellarmino.
Successivamente si affermarono in Europa le teorie illuministiche della religione, materialiste ed immanentiste, ma anche la rivalutazione storicistica delle religioni rivelate. Allo scetticismo del positivismo fece riscontro il metodo storico per l'interpretazione dei testi teologici.
Le nozioni essenziali della Bibbia e della tradizioni teologiche furono portate ad  una visione globale di estrema chiarezza. Inoltre la filosofia hegeliana intese di regola riconciliare la filosofia con la religione, dimostrandone la validità e la ragione.
Successivamente la reazione del filosofo Soeren Kierkegaard al cristianesimo diventò assai importante per comprendere le posizioni della teologia contemporanea. Questi affermò la separazione tra Iddio e natura, tra eterno e temporale, tra finito ed infinito.
Tra queste categorie non sarebbe stata possibile una conciliazione se non attraverso la fede che, per Kierkegaard, consisterebbe in una rivelazione di Iddio infinito nel tempo.
Feuerbach e Nietzche criticarono la religione intendendola come proiezione in Dio di esigenze e di immagini umane. Quindi, in un clima di positivismo filosofico e dello storicismo, in Europa si verificò in materia teologica un fervore rinnovato per gli studi di indagine critica e di contatto con le fonti originarie e, in ambito espressamente cattolico, l'esigenza di un rinnovamento ecclesiale e teologico mediante il ritorno alla essenzialità biblica.
Anche all'interno della Chiesa russo-ortodossa si profilarono esigenze di rinnovamento teologico.
Sotto l'influsso dell'”idealismo” tedesco, del pensiero di Schelling e della antica tradizione teologica bizantina, si delineò quella sintesi fondata sulla esegesi biblica che fu chiamato “sofianismo” (cfr. Bolgakov, Sovolev e Florenskij).
Le dottrine teologiche sofiologiche ammisero che la mediazione tra Dio e le sue creature fosse stata affidata alla sapienza divina (“sophia”), strettamente connessa con lo Spirito Santo e con la Madre di Iddio, figura divina che non avrebbe ancora perduto i  suoi riferimenti verso la “grande madre terra” (cfr. il pensiero filosofico di Fiodor Dostoevskij e di Alexander Chomjakov).
Con le vicende drammatiche delle due guerre mondiali, in Europa cambiarono a fondo anche i toni del dibattito teologico. Al posto di una teologia di stampo liberale si sovrappose la teologia cosiddetta “della crisi”, che si mosse sul pensiero di Kierkegaard ma che riprese i concetti dei riformatori del passato, quali Lutero e Calvino.
Si innescò la polemica contro l'ermeneutica di Friederik Schleiermacher e contro la biblologia di Rudolph Bultmann.I teologi della crisi accentuarono la nozione di trascendenza di Dio accessibile soltanto mediante la fede contrapponendola a quella di ragione, intesa come vana modalità umana di approccio al divino (cfr. D. Bonhoffer).
Nei due decenni tra i conflitti mondiali, lo stesso percorso si verificò a grandi linee in seno alla teologia ebraica. Filosofia e teologia si fusero inoltre nel neochassidismo e nell'esegesi talmudica.
Un filosofo ebreo di formazione intellettuale marxista, tale Edmund Bloch, tentò perfino di congiungere le forme utopiche e rivoluzionare del pensiero bolscevico con l'esperienza religiosa.
In ambito cattolico, al consolidamento delle strutture ecclesiastiche fece eco una visione dinamica del versante ecclesiologico.
Intorno agli anni del Concilio Vaticano II, gli studi teologici intesero definire con precisione la natura stessa della Chiesa e l'indole del ministero ecclesiastico sulla base della tradizione delle varie confessioni cristiane. I teologi giunsero ad approfondire la natura del collegio episcopale riequilibrando la vecchia nozione del primato papale.
Alla fine degli anni '70 del secolo scorso, in occasione delle importanti trasformazioni sociali, culturali e politiche, in seno alla società europea, la teologia cominciò a confrontarsi direttamente con le posizioni più avanzate del marxismo e dell'umanesimo laico.
Questa tendenza, che accomunò le avanguardie teologiche al di sopra delle varie tendenze confessionali, sfociò in due movimenti teologici cui furono dati i nomi di “teologia politica” e “teologia della liberazione”. Questo movimento, fortemente ideologizzato, nacque in America Latina come reazione alla povertà della popolazione locale.
Alla luce della fede, si verificò un'elaborazione di una prassi comune che avrebbe trasformato, secondo le convinzioni, i rapporti esistenti di dipendenza e di oppressione sociale. Negli stessi anni si formularono la cosiddetta “teologia nera” e la “teologia femminista”, quest'ultima di netta connotazione ebraica.
Un'altra tematica, impostasi dopo il 1980, riguardò il dubbio sulla onnipotenza, comprensibilità e bontà di Iddio (“teologia di Auswitz”), e sulla meditazione sul silenzio di Dio in certe occasioni storiche di particolare gravità. Questa teologia portò all'affermazione, per molti versi paradossale, di una debolezza divina che trova antecedenti storici nel pensiero giudaico della “shekhinà” (immanenza debole) e in quello cristiano della “kénosi”.
Nel panorama odierno i temi della “shoà” ebraica è diventato una voce centrale del pensiero teologico, soprattutto perché i teologi europei pluriconfessionali hanno approfondito gli studi storici degli avvenimenti del XX secolo. Questo pensiero teologico possiede caratteristiche ecumeniche, come elementi indispensabili dell'autocoscienza cristiana (cfr. Carlo Maria Martini, Friederic Mussner, Marcel Rémaud).
Agli inizi degli anni '90, accanto alle tesi teologiche di complementarietà tra cristianesimo ed ebraismo, si posero in evidenza l'ermeneutica teologica e l'"ecoteologia”, sintetizzabile nella formula: “giustizia, pace ed integrità del creato”, già formulata nel 1989 durante l'Assise di Basilea, e nel 1990 a Seul.
Attualmente si assiste ad un grande impegno dei teologi, al di là delle loro singole confessioni religiose, al consolidamento interno delle Chiese ed all'espansione esterna delle idee. L'impegno è favorito dalla ripresa altamente evidente dell'attrazione sociale per la dimensione del sacro.
Nella teologia degli anni recenti, si dovrebbero aggiungere le tesi dei fondamentalisti cristiani (cfr. mons. Marcél Lefebvre), di quelli ebraici ultraortodossi ed islamici.
Inoltre c'è da sottolineare l'interesse per la teologia di ricercatori non soltanto ecclesiastici, ma soprattutto laici e di studiose donne.

NOTA BENE
Per la stesura di questo articolo mi sono avvalsa della consulenza privata di eminenti studiosi del ramo e della lettura di riviste religiose e/o di impostazione teologica sia italiane che francesi.

tratto da: http://www.astercenter.net/religione/teologia/teologia_moderna.html

lunedì 21 aprile 2014

LITURGIA DEL LUNEDI DOPO PASQUA NELLA SETTIMANA DEL RINNOVAMENTO- PRESSO LA PARROCCHIA NELL'UNIVERSITA' DI ARCAVACATA DI RENDE







VESPRO DELL'AMORE



La confessione dei piccoli fedeli, più amore di cosi?

La confessione dei piccoli fedeli, più amore di cosi?
La comunione dei piccoli

La comunione dei piccoli

La comunione dei piccoli

La comunione dei piccoli
La comunione dei piccoli
I magnifici coristi Mihajl, Gico e Maria
E poi dulcis in fundo.................

LITURGIA DELLA NOTTE DI PASQUA DI RISURREZIONE - NELLA PARROCCHIA DI SAN FANTINO E SANTA PARASHKEVA IN SCHIAVONEA DI CORIGLIANO CALABRO. L'UNICO NEO E' CHE QUESTE FOTO NON RIESCONO A RENDERE L'IDEA DELLA FOLLA DI FEDELI PRESENTI, A CAUSA DELL'ESIGUO SPAZIO DELLA CHIESA, CHE NON HA POTUTO CONTENERNE OLTRE DUECENTOCINQUANTA CHE, COMUNQUE SI SONO ASSIEPATI ANCHE FUORI DI ESSA. IL VIDEO CERTO RENDERA' DI PIU'. GRAZIE A DIO.

Ufficiatura di mezzanotte

Ufficiatura di mezzanotte

Ufficiatura di mezzanotte

Venite, prendete la luce dalla luce che non tramonta, e glorificate il Cristo risorto dai morti!

Piccola processione intorno alla Chiesa

Piccola processione intorno alla Chiesa

Piccola processione intorno alla Chiesa

Piccola processione intorno alla Chiesa

Lettura del Santo Vangelo

Lettura del Santo Vangelo






La nostra consorella Nina, artefice degli arredi in stoffa
Cestini pronti per la benedizione

Benedizione dei cestini